IDEM ESSE è una serie composta da diciotto fotografie che ritraggono i pazienti del Laboratorio di Attività Espressive Il Mattone, attivo all’interno dell’Istituto psichiatrico San Giovanni di Dio – Fatebenefratelli di Genzano (Roma). In questi scatti, il soggetto è l’artista schizofrenico e la sua identità: fisica, perché compare come individuo cui è spesso negata qualsiasi visibilità; psichica, perché con lui c’è il suo quadro, il suo inconscio, l’altra parte di se stesso che l’artista tiene nelle sue mani, affermandosi come autore capace di creare. È proprio il concetto stesso di Identità che dà il titolo a tutta la serie. Idem Esse non è altro che l’etimologia della parola “identità”, in latinoidentitas, ossia “lo stesso, il medesimo”. Il titolo riassume in sé due concetti: il confronto fra due termini e il giudizio che ne scaturisce. L’uguaglianza di un soggetto rispetto a se stesso è la qualità che lo distingue da qualsiasi altro. Pertanto, la riflessione che propongo si basa sul concetto di identità negata, o meglio, disgregata, che non si riconosce più come singola ma che, attraverso il processo estetico torna a vivere come proiezione di se stessa. È tramite il potente valore spirituale e psichico che l’oggetto d’arte si trasforma in testimonianza di un vissuto altrimenti incomunicabile. Il quadro come oggetto artisticamente riconosciuto si trasforma n un doppio estetico socialmente accettabile. La forte relazione Arte-Vita è, in questi casi, condizione necessaria e unica via d’uscita da una situazione di estremo isolamento, ed è ciò su cui ho voluto porre l’accento nel mio progetto. Il doppio, quello che risiede nell’animo degli alienati, non verrà mai socialmente accettato dalla società, perciò nasce l’esigenza di costruire un linguaggio, fisico e immaginifico, capace di comunicare con l’esterno. Un’identità alternativa comprensibile agli altri, un’immagine di se stessi da poter presentare al mondo. Le immagini che propongo su questo tema non sono nitide, al contrario volutamente confuse. Multiple. Ricordano la visione schizofrenica. Rievocano deliri e visioni.